Una cena da Under, il primo ristorante sottomarino d’Europa
Sarà forse per quel blu profondo che ammanta i fondali degli oceani (espediente cromatico magari utile a celare misteri e meraviglie), ma, andando indietro con la memoria, grandi filosofi e scrittori si sono cimentati con la mitologia sottomarina: da Hans Christian Andersen – che, va detto, aveva immaginato per la sua Sirenetta un epilogo ben più cupo di quello passato alla storia nella narrazione disneyana – al mito platonico di Atlantide, civiltà avverinistica e perfetta, sommersa dalle acque, passando per le 20 000 leghe sotto i mari di Jules Verne. Affonda – letteralmente – nello stesso filone narrativo, Under, il primo ristorante sottomarino d’Europa, progettato dallo studio norvegese Snøhetta.
Dove si trova Under, il primo ristorante sottomarino d’Europa
Un progetto, quello del primo ristorante sottomarino d’Europa, che va analizzato all’interno della sua cornice naturale: quella di Lindesnes, piccolo comune costiero situato nella parte meridionale della Norvegia. Il “Capo Sud” del Paese si trova esattamente in corrispondenza di un faro degno del genio cinematografico di Wes Anderson – che, a dispetto della fisicità dinoccolata e di quello sguardo pacificato da uomo del Nord Europa, è un texano di Houston. Poco distante, sempre sulla stessa, tumultuosa scogliera, all’incrocio delle correnti, l’architetto Kjetil Trædal Thorsen ha disegnato un monolite in cemento lungo 34 metri, le cui pareti spesse mezzo metro sono pensate per resistere all’impeto delle onde (trasformandosi anche, con la loro ruvidezza, in una barriera artificiale dove hanno preso dimora ostriche e militi). Un calembour architettonico e lessicale – in norvegese Under significa sia “sotto” che “meraviglia” – il progetto si è sviluppato però sulla terraferma, a 20 metri di distanza dal mare, dove il blocco è stato assemblato, corredato dalle finestre panoramiche, per poi essere agganciato ai fondali con bulloni fissati a una lastra in cemento, a sua volta ancorata al letto roccioso. Per assicurare la connessione tra i bulloni e la lastra, inoltre, il luogo è stato inondato, affondandolo definitivamente. Dopo il successivo drenaggio, si è poi proseguito con lo studio degli interni.
Non solo ristorante, ma anche centro di ricerca
«Under è una progressione naturale del nostro processo di superamento dei confini», spiega Thorsen. «Quasi un monumento, nel Sud della Norvegia, qui ci si trova sott’acqua, tra la terra e i fondali. Una posizione che offre nuove prospettive sul mondo, sotto e oltre il livello del mare». Il percorso che si snoda dall’ingresso alla sala ristorante da 40 posti, in effetti, suggerisce una transizione tra terra e mare. Il foyer in quercia, che emana l’odore dolciastro del legno, fa da ingresso. Poco distante, una scala, sempre in quercia, con ringhiera in acciaio e finiture in ottone, conduce sotto il livello del mare. L’arcobaleno cromatico dei tessili, di conseguenza, degrada, con la stessa poesia del sole che, al tramonto, affonda nell’oceano: si passa da cromie neutrali al blu notte. Nel mezzo, corallo e verde mare. Con la sua finestra sommersa, lunga 11 metri e alta 3, affacciata sui fondali – illuminati artificialmente per attrarre i pesci – il menù potrebbe quasi essere un dettaglio. Invece, a guidare la compagine di 16 persone è il danese Nicolai Ellitsgaard, con un curriculum vitae nel quale figura il Måltid, ristorante di Kristiansand. Sulla carta dei piatti, si sceglie tra pietanze regionali, anche se, ovviamente, il pesce la fa da padrone, con le alghe che sono alla base dei dessert. Un lavoro di selezione della fauna marina che si avvale di una collaborazione con il Norwegian institute of bioeconomic research: nelle ore diurne, infatti, Under continua a funzionare come centro di ricerca. «Documentiamo la biodiversità di quest’area da ormai quattro anni», spiega Trond Rafoss, biologo marino che ha fatto da collaboratore chiave al progetto. «Con Under, però, l’esperienza è radicalmente cambiata. Con le immersioni ci sono dei limiti di tempo, mentre dalla finestra di questo ristorante si può osservare all’infinito. I ricercatori, ad esempio, hanno già scoperto specie di meduse di cui si ignorava l’esistenza». A dimostrazione del fatto che, i fondali marini sono ancora carichi di misteri, così come li avevano immaginati Verne e Platone.