Benvenuti al Heizr Club, dove conta l’attitudine e la voglia di condividere il proprio “gioiellino” d’epoca
C’è una regola non scritta nel mondo delle auto d’epoca: più è raro il veicolo e più alto è il numero di zeri sul cartellino del prezzo. Ne consegue che maggiore è la probabilità che il proprietario alzi il naso, sospiri e scuota la testa in segno di disapprovazione se non si conosce il tipo esatto di cera per auto da utilizzare su una Lancia Fulvia del ’68. In un settore così fortemente elitario e, diciamolo, a tratti noiosamente pretenzioso, l’Heizr Club è riuscito a fare qualcosa di incredibilmente insolito: creare una community dove perfino una Renault Twingo del 1994 è la benvenuta… sì, proprio quella con la manopola dell’aria che si è staccata la settimana scorsa. Ora, non si fraintenda: l’Heizr Club è pieno di veicoli splendidi e ben conservati. Ma il concetto chiave qui non è tanto il tipo di macchina, quanto il tipo di persona che ne fa parte. Che l’appassionato abbia un’auto con più ruggine che vernice o una lucente Porsche 911, la capacità di chiacchierare amabilmente su un tappo di benzina difettoso è ciò che fa davvero la differenza. Un’eccezione nel mondo delle auto d’epoca, che di solito non ha molta simpatia per chi ancora deve scoprire la differenza tra una bulloneria e una semplice vite.
gli ultimi dusty rides in una cava fuori stoccarda. Foto: Yannick Hoos
gli ultimi dusty rides in una cava fuori stoccarda. Foto: Yannick Hoos
Felix Bauermeister, fondatore del club e, probabilmente, uno dei pochi a Stoccarda che può ammettere pubblicamente di aver passato tutta l’estate a lucidare un “vecchio rottame” con il sorriso sulle labbra, ha deciso di aprire le porte a tutti. E per tutti intende proprio tutti: giovani neopatentati, aspiranti meccanici e persino quelli che ancora confondono un carburatore con una tritacarne (googlare per credere). Così, mentre in altre manifestazioni automobilistiche ci si ritrova a contare i peli sul maglione di cachemire dell’organizzatore, negli eventi che organizzano in quel di Stoccarda ci si può rilassare, senza dover mostrare un certificato genealogico dell’albero motore e in location a dir poco bizzarre, come vecchie fabbriche, la cava di Kirchheim, o cantine vinicole come quella di Kern Weine, dove il rombo dei motori si mescola al tintinnio dei calici di vino e al profumo del petrolio.
all’heizr black forest drive nel 2001 Foto: Yannick Hoos
all’heizr black forest drive nel 2001 Foto: Yannick Hoos
L’Heizr Club sta cambiando le regole del gioco: è come se avessero preso tutte le convenzioni sociali degli eventi più esclusivi – quelle dove è fondamentale avere gli amici giusti o saper citare a memoria la biografia di Bugatti – e le avessero buttate nel bagagliaio. Magari proprio quello della Twingo di cui parlavamo prima. Ecco perché il successo del Heizr Club è inarrestabile: con oltre 22 000 follower su Instagram e più di 1 500 partecipanti ai loro eventi, questo club dimostra che c’è spazio per tutti nel mondo delle auto d’epoca. Insomma, la rivoluzione è cominciata e come sempre parte dal basso: il prezzo per esporre la propria beniamina parte da 30 €, ed è molto probabile che finisca vicino alla più rara delle F40, perché, come dicevamo prima, Heizr è inclusivo. Anche con i rich kids.