La cupolache canta, dentro la House of Music di Budapest
Sono più di dieci anni che Viktor Orbán, primo ministro dell’Ungheria, ha intrapreso la trasformazione di Budapest per rendere la città più attrattiva. E contro ogni attesa, ha puntato sulla cultura per promuovere il turismo nella
Capitale. La metamorfosi ha un nome: Liget Budapest Project. Molto ambizioso, il progetto si articola intorno al recupero del Városliget, il vasto parco storico (creato due secoli fa) destinato a diventare il quartiere dei musei. Le (ri) aperture si sono succedute – il Museo delle belle arti nel 2018, la Casa Olof Palme (del Millennio) nel 2019, il Museo etnografico nel 2022 – e altre sono in arrivo. L’obiettivo è far convivere armoniosamente i nuovi edifici con questo eccezionale ambiente paesaggistico.
La House Of Music dell’archistar Sou Fujimoto
Ultima inaugurazione in ordine di tempo: la House of Music, ospitata in un edificio spettacolare firmato Sou Fujimoto. L’archistar giapponese ha progettato un luogo dalla vocazione poliedrica per esporre, ascoltare e imparare la musica; un luogo di un genere nuovo, che trascende le convenzioni di un universo troppo spesso codificato ed elitario, e che fatica a radunare tutti i tipi di pubblico.
Gli slogan principali – “La musica appartiene a tutti” (Music Belongs to All) e “Suonare (e giocare con) la musica” [Play (with) music] – testimoniano l’obiettivo perseguito, cioè mescolare le generazioni ma anche gli stili – dal classico al folk, dal pop al jazz – rivolgendosi così a tutte e tutti. Per rispecchiare questa volontà, le attività della House of Music
sono distribuite in tre ambiti principali: i concerti, le esposizioni e gli eventi speciali che utilizzano la tecnologia digitale moderna; strettamente legati a questi ultimi, l’educazione musicale e le conferenze. L’istituzione è diretta da András
Batta, nato a Budapest nel 1953, figura rinomata in ambito musicale e in Ungheria, Paese che ha dato i natali tra gli altri a Franz Liszt e Béla Bartók.
l’house of music di Budapest realizzata da sou fujimoto tra gli alberi del városliget, il parco cittadino.
Affascinati dalla cupola
Per Sou Fujimoto il dialogo tra natura e architettura è sempre stato un principio fondante, un’eredità della tradizione culturale giapponese. Ne è prova il progetto concepito per la House of Music, grazie alla capacità di stabilire un’intensa relazione poetica con il paesaggio circostante.
L’edificio si sviluppa su tre piani per incoraggiare i visitatori a interagire con il mondo delle note: un piano interrato dedicato alle sale espositive, un piano terra per le performance musicali, e un rooftop che accoglie le attività di educazione musicale. Ma l’attenzione viene catturata soprattutto dal tetto. Pezzo forte dell’edificio, una cupola sonora sormonta e protegge i diversi spazi, creando allo stesso tempo le condizioni per esperienze sensoriali inedite per i visitatori. Questa cupola dalle linee organiche è traforata da un centinaio di lucernari di dimensioni variabili, che creano un’atmosfera onirica.
un soffitto costellato da 30 000 foglie stilizzate, inno alla natura circostante.
They Wrote the Song for Us!, che fino al 29 ottobre 2023 racconterà l’epoca d’oro della musica pop Ungherese
Un edificio di 9000 mq in connessione col paesaggio circostante
Costruzione e paesaggio si mescolano in un’osmosi, nonostante i 9 000 mq totali dell’edificio. Le facciate di vetro accentuano la sinergia, cancellando le divisioni tra interno ed esterno. Fabbricati su misura per via delle grandi dimensioni, 94 pannelli di vetro a tutta altezza compongono questo tendaggio trasparente. «Siamo rimasti incantanti dalla moltitudine di alberi presenti nel parco e ispirati dall’ambiente che questi creano. La canopia fitta e ricca copre e protegge, ma consente anche ai raggi del sole di arrivare a terra, come una continuità edificata dell’ambiente naturale», riassume Sou Fujimoto. All’interno, la superficie della copertura è decorata da 30 000 foglie stilizzate, mentre una scala monumentale collega i diversi piani. Scesa la notte, la percezione s’inverte e l’edificio
si trasforma in una lanterna in mezzo alla natura, creando un’atmosfera particolare.
Il complesso è stato inaugurato il 23 gennaio 2022 al termine di una corsa contro il tempo per recuperare i ritardi causati dalla pandemia. In un anno, oltre 800 000 visitatori hanno scoperto la House of Music. Per celebrare il primo compleanno, lo scorso gennaio è stata presentata l’esposizione They Wrote the Song for Us!, che fino al 29 ottobre 2023 racconterà l’epoca d’oro della musica pop ungherese, e i suoi effetti sulla società, dal 1957 alla fine del regime tra gli Anni 80 e 90.
La biblioteca multimediale: libri, audio, filmati dedicati alla tradizione musicale ungherese.