Lo scrittore Mario Rigoni Stern diceva: “Ciò che è selvatico, dona la salvezza”. La sapeva già, probabilmente senza rendersene conto, la piccola Gloria Clama che da bambina correva nel bosco alla ricerca di gemme e piante profumate. Oggi è una chef che ha fatto delle erbe spontanee la sua filosofia di cucina. A Raveo, borgo autentico del Friuli-Venezia-Giulia, in un ex fienile del ‘700 tra antiche mura, dettagli in pietra e luci soffuse prende vita il suo ristorante “Indiniò“, termine paularino che significa “da nessuna parte”. L’idea è che l’ospite si estranei da tutto il resto del mondo pensando solo a degustare i piatti, nati dalla rielaborazione di sentori di legno, sfalcio di fieno, licheni selvatici e sottobosco. Da provare le sette consistenze del sedano rapa e del sedano di montagna e la granita di abete rosso.